Ecco come l’intelligenza artificiale di Google corre in aiuto del clima
 

Google e gli scienziati del clima uniti per monitorare l’Artico. Sarà infatti l’intelligenza artificiale a monitorare lo scioglimento del permafrost nella calotta permettendo ai ricercatori di monitorare ma anche trovare le cause esatte del riscaldamento.

L’ACCORDO CON IL COLOSSO DI MOUNTAIN VIEW

L’accordo tra gli scienziati del Woodwell Climate Research Center e il braccio filantropico di Google per creare un monitoraggio, quasi in tempo reale, della situazione dei ghiacci è infatti realtà: una realtà tra l’altro unica al mondo, mai realizzata prima.

RISCALDAMENTO DELL’ARTICO TROPPO VELOCE, SI RISCHIA IL RILASCIO DI ENORMI QUANTITÀ DI GAS SERRA

Le ragioni sono presto dette: l’Artico si sta riscaldando da tre a quattro volte più velocemente del resto del mondo, come scrive Nature, provocando il disgelo di aree di suolo permanentemente ghiacciato. Con il rischio del rilascio di enormi quantità di gas serra che potrebbero contribuire ad aggravare il riscaldamento del pianeta.

SFRUTTARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Ma qual è la novità vera e propria di questo accordo? In genere, gli scienziati si affidano ai siti sul campo per monitorare la stabilità del permafrost nell’Artico, ma la nuova partnership cambia tutto: con una sovvenzione di 5 milioni di dollari, gli esperti di Google.org lavoreranno con i ricercatori di Woodwell e le organizzazioni partner per creare nuovi metodi di analisi basati sui satelliti per il monitoraggio del permafrost, sfruttando l’intelligenza artificiale e altre nuove tecniche.

La risultante risorsa sarà costituita da serie di dati di monitoraggio delle regioni del permafrost in tempo reale e ad alta risoluzione, che poi verrà messa a disposizione gratuitamente al pubblico.

LA ZONA D’OMBRA RUSSA

L’unica lacuna sarà costituita dalla zona russa. La Russia, infatti, possiede la più vasta area artica del mondo. Ma gli scienziati occidentali sono al momento completamente ciechi alle analisi del permafrost a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. Per un semplice motivo: gli Stati Uniti e altri paesi artici hanno vietato ai loro scienziati di lavorare con i collaboratori in Russia.

In ogni caso il nuovo progetto dovrebbe essere in grado di colmare alcune, anche se non tutte, le lacune di conoscenza create dalle tensioni geopolitiche.

Gli scienziati sperano che il progetto consentirà loro di monitorare il disgelo del permafrost su scale temporali mensili piuttosto che ottenere dati con lunghi anni di ritardo e stimare le immissioni in atmosfera di carbonio. Anche se ricercatori del Woodwell Climate Research Center hanno comunque avvertito che il miglioramento del telerilevamento non potrà sostituire il lavoro sul campo.

IMAGINI SATELLITARI TRAMITE SENTINEL, PLANET E MAXAR

Le immagini satellitari proverranno da piattaforme pubbliche, come l’europea Sentinel o da aziende commerciali da aziende come Planet e Maxar.

 

Articolo pubblicato su energiaoltre.it