Cosa c’è nella strategia italiana per l’IA
Intelligenza Artificiale: se ne sta parlando molto negli ultimi mesi ed è un tema che presenta diverse posizioni, chi si schiera a favore e chi no.
Ma di cosa si tratta? Quando parliamo di IA ci riferiamo ad una tecnologia informatica che ha rivoluzionato il modo dell’uomo di interagire con le macchine e anche le stesse macchine tra di loro. Attraverso questo processo i sistemi informatici simulano l’intelligenza umana, azioni che prima erano esclusivamente di competenza dell’uomo, oggi sono svolte da robot capaci di ragionare, rielaborare il linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e svolgere funzioni di ogni tipo. Ormai sia in Italia sia nel resto del mondo l’IA viene utilizzata nelle aziende (e non solo) di tutti gli ambiti, per svolgere azioni che l’uomo potrebbe svolgere in tempi più lunghi.
Ma ci sono delle leggi in merito? Qual’è la posizione del governo?
Per il periodo 2024 - 2026, il Governo ha selezionato alcuni esperti per stilare un documento con le azioni da intraprendere per supportare la ricerca scientifica, le imprese, la pubblica amministrazione. E in questo documento è richiesta una formazione specifica, nelle scuole e università, sull’Intelligenza Artificiale per preparare gli studenti delle nuove generazioni alle tecnologie e innovazioni del futuro.
Era atteso per fine Marzo, secondo quanto riportato da StartMagazine - magazine online dedicato all’innovazione ed alla crescita - il disegno di legge per stabilire i principi dell’IA in linea con la posizione europea. Invece si dovrà aspettare Aprile e sembrerebbe che il motivo del ritardo sia dovuto ad un mancato accordo sulle normative che tutelano il diritto d’autore e il contrasto dei deep fake , ovvero contenuti prodotti dall’IA e utilizzabili come strumenti di disinformazione. A questo proposito, lo scorso mese il Parlamento Europeo ha approvato una legge comunitaria per regolare lo sviluppo e l’uso dei sistemi dell’IA, la così detta “AI ACT”.
Il governo, inoltre, per emanare il DDL dovrebbe basarsi su due documenti: una relazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria che dipende dal sottosegretario di Forza Italia Alberto Baracchini, sugli impatti per l’informazione; e la Strategia italiana per l’IA 2024-2026, coordinata dal Dipartimento per la trasformazione digitale seguita dal sottosegretario di Fratelli d’Italia Alessio Butti, che crede che un regolamento troppo ristrettivo su questo tema possa mettere l’Italia in una posizione di svantaggio rispetto agli altri Paesi dell’UE.
Cosa prevede la strategia?
Stando al testo dell’Agid - Agenzia per l’Italia digitale - quando parliamo di strategia italiana per l’IA ci riferiamo ad un progetto che ha l’obiettivo di fornire, in collaborazione con la Comunità Europea e Internazionale, iniziative pilota sull’IA, progetti di ampio spettro, un piano per attrarre i talenti esteri e il supporto di un “ecosistema” dell’IA per le imprese e i percorsi universitari ad essa dedicati.
Marco Dell’Aguzzo, Cosa c’è nella strategia italiana per l’intelligenza artificiale, 8 aprile 2024, Start Magazine
